La madre della strega -Serie Gold- di Matteo Corso

La Madre della Strega, il racconto dell’autore, è ispirato all’esistenza del personaggio storico di Adele Della Faggiola, soprannominata spesso dalla madre Delìn, ma da sempre meglio conosciuta da tutti come Azzurrina. Sicuramente la leggenda più conosciuta del territorio riminese è proprio quella di Adele (Azzurrina).
La Madre della Strega, stavolta dedicando il titolo a Costanza, madre della bambina, vuole essere un breve racconto, una sorta di testimonianza, qualcosa che dia voce ad una storia, dove protagonista è il grado di pregiudizio verso chi è “diverso” per natura e chi è reso “diverso” soltanto dalle dicerie altrui. Il 1300, periodo in cui le leggende hanno preso forte voga arrivando fino a noi, ma soprattutto secolo, in cui ogni piccolo dubbio diventava verità, se alimentato dall’ignoranza e dall’indifferenza. Già, perché se una bambina innocente ha le sembianze fisiche completamente o in parte differenti dai genitori viene additata come “figlia del peccato”, e conseguentemente “figlia del demonio”.
La vita di Adele (Azzurrina) è stata spesso ripresa attraverso brevi cenni risalenti all’unico documento storico esistente dal titolo Mons Belli et Deline (Montebello e Adelina) del 1620, scritto da un parroco della zona. Altre testimonianze sono riconducibili soltanto a seguito della sua scomparsa e presunta morte, ritrovabili tra i passaparola di ricercatori dediti allo studio del paranormale per scoprire cosa si cela dietro l’antico mistero della sua scomparsa.